#QuarantineOdyssey — Parte Seconda

Di quel giorno da cui scoprimmo Internet e AIDS

Marcia indietro un attimo…

In pratica, oggi stiamo assistendo allo spostamento sul piano biologico del fenomeno iniziato come minimo con Internet. Non sto naturalmente parlando di tecnologie ma nemmeno di sociologia. Dilatiamo i nostri sensi e cerchiamo di guardare almeno all’umanità (ad esserne capaci si potrebbe parlare di pianeta) come ad un flusso, una migrazione evolutiva. Quanto si è reso possibile attraverso Internet è una grande aggregazione verso un meta-soggetto. È come se l’umanità — fra miliardi di contraddizioni — ora riuscisse a guardare se stessa senza eccessivo bisogno di identificarsi con i suoi personaggi forti, quelli rispetto ai quali una mente di grande influenza dell’800 parlava dei “driver” (si potrebbe dire oggi) attraverso i quali lo spirito del tempo si incarna.

L’indebolimento evidente dei capi di stato, ma anche degli imprenditori ce l’abbiamo sotto gli occhi tutti. Non solo in casa nostra assistiamo ad un succedersi di governi la cui debolezza di immagine e di potere non si era mai verificata fino a questo punto, ma perfino il capo dello Stato più potente in questo momento viene dipinto con toni che in altri tempi avrebbero condotto dritto-dritto al patibolo.