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#QuarantineOdyssey — parte prima
Una prospettiva diversa del #Coronavirus
di rimandarmi a casa: ché fiero desio me ne punge
ed i compagni miei: ché appena lontana tu sei,
tutti mi vengono attorno piangendo, e mi spezzano il cuore».” (Odissea canto X)
Premessa d’obbligo: qui non si parla di virus né di cronaca!
Di quelle chiacchiere ne trovate ovunque e credo che avessimo compreso di che cosa si tratta ancora prima che cominciasse.
Il virus Covid-19 più noto con la parola d’ordine di coronavirus è l’immagine rifratta del vero protagonista del periodo.
Il vero focus di quanto sta accadendo è la QUARANTENA — l’Odissea contemporanea, il ritiro dal mondo, il cambiamento di dimensione del vissuto comune: un’evoluzione del fallimento della modernità.
Il mio punto di partenza è che il TAG #coronavirus prima ancora che un’emergenza sanitaria è un fenomeno mediatico — indotto o meno — e quindi è risultato ma soprattutto “espressione” di una contaminazione della coscienza di genere e culturale.
Detto in altri termini, quello che si sta verificando potrebbe essere un momento di svolta nella cultura sociale dell’uomo (e oltre) che trova coinvolti fautori (ben poco tradizionalmente noti) di progetti…