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Traslocando da Medium atto secondo
La mia inquietudine di pubblicatore o #blogger che chiamar mi si voglia non cessa fino a all’ultimo istante.
Purtroppo — o per fortuna, secondo alcuni — ragioni di salute mi stanno impedendo di proseguire con i podcast e quindi ricomincio con la tastiera (a proposito, con il black friday me ne sono concessa una magnifica a metà prezzo, la K780 della #logitech che consiglio vivamente a tutti quelli che scrivono su più dispositivi, ovvero Windows, Mac, iOS, Android…).
Ho trovato anche il tempo di interrompere il sempre più inutile — per me, naturalmente — abbonamento a Medium che è ormai focalizzato esclusivamente sugli USA e su quello che interessa gli statunitensi. 50€ che, per quanto mi riguarda, potrebbero finire nello spam. Avevo fatto anche il contratto per l’argent de poche dello scrittore con la speranza che servisse a coprire le spese dell’abbonamento (per moltissimo tempo sono stato uno scrittore compulsivo ma non mi sarei ripagato neppure un mese all’anno) e ora perderò anche quell’introito. Molto volentieri, naturalmente.
Scherzi a parte, il pagamento l’avevo introdotto solo per far capire che i contenuti non possono essere intesi come banali e comportano un minimo di investimento anche da parte di chi legge; a tal proposito scrivevo comunque in modo che dall’incipit si capisse dove si andava a parare.